Ininterrottamente
dai
meandri del tempo
il riverbero
di una musica arcana
si snoda in un'anabasi
dai
gangli intricati
di un'Atlantide esoterica
dalle
paure ancestrali
di dover accettare
il fardello del tempo
che scorre veloce
inesorabile
dalle
paure ancestrali
delle amnesie del cuore
che si rifugia
tra le organze
di un cielo
rarefatto
remoto.
La tristezza
non ha autostrade
dove sfrecciare
non ha cieli
dove vorticosamente librarsi
ed è singolare il crogiolo
di liliaci abusi
di tetragone emozioni.
Se avessi un tesoro
lo regalerei
pur di tornare a libare
le emozioni
di un'antica radura
d'una pioggia silvana
delle carezze ricche di amore
di mia madre.
Un calabrone rumoreggia
tra policromi marosi di fiori
... la sua melodia intride
gli arcani del tempo
lacerato
da un merore stantio.
Se avessi un tesoro
lo regalerei
pur di tornare a libare
le incomprensioni con mio padre
... un uomo saggio
ma io
troppo giovane
non capivo
quando condannava il potere.
Forse in un lago spento
quei giorni
si sono inabissati
uomini così
forse più
non esistono!
Chissà!
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All rights belong to its author. It was published on e-Stories.org by demand of Mauro Montacchiesi.
Published on e-Stories.org on 06/06/2013.
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