"Tre passi avanti e crolla il mondo Beat, una meteora che fila e se ne va..."
Cosi cantava Adriano Celentano nel 1967. Adesso provate a sostituire Beat con Bit, come Bitcoins, perché la bolla delle criptomonete, le monete che non si vedono e non si toccano, potrebbe scoppiare da un momento all'altro e far svanire, nello stesso tempo, soldi veri e virtuali come meteore, disperdendo nell'aria il loro valore. Trasformando così, d'un botto, il vostro investimento in pura "aria fritta". Come amavano dire caustici e smaliziati i nostri vecchi. Sarebbe certo la più grossa truffa della prima metà del nuovo secolo ( non avendo i superpoteri di Otelma più in là non mi è dato vedere). L'ennesimo crimine di un liberismo anarchico dal quale questa società obesa ed egoista sembra proprio non riesca, o non voglia, liberarsi. Oppure, come d'incanto, il tutto potrebbe trasformarsi da grande illusione nel nuovo geniale sistema monetario dell'economia del futuro. La grande invenzione che, almeno per un po' di anni ancora, prima di diventare moneta di massa, potrebbe trasformare in tanti Paperon de Paperoni quei pochi temerari che hanno avuto o avranno l'ardire di scommetterci sopra una parte dei loro risparmi.
Ora, immaginiamo che io, che non sono un fulmine di guerra nel muovermi tra monete, oro, diamanti, cambi, azioni, fondi, future e compagnia bella, tanto che la prima volta che mi sono tolto la voglia di comprare azioni, a causa di una improvvisa e vigliacca ricapitalizzazione ci ho rimesso il sessanta per cento secco, mi svegliassi una mattina con la velleitaria idea di rifarmi della perdita. E decidessi, invece di salire in macchina e fiondarmi al Casinò di Campione, di sedermi alla scrivania, accendere il computer, e investire una bella sommetta in Bitcoins. Prima di tutto, farei bene a sapere che il Bitcoin è solo una delle tante criptomonete, o monete digitali, elettroniche, immateriali - chiamatele come volete - che ci sono oggi sul mercato. Quello virtuale di Internet, per intenderci. Le altre si chiamano: Ether, Bitcoin cash, Ripple, Litecoin, Cardano, Iota, Dash, Nem, Monero, Waves, Onion... Ma sono convinto che tante altre, dai nomi ancor più allettanti e creativi, se ne aggiungeranno nei prossimi mesi. Per sicurezza non escluderei nemmeno Fakecoin.Quindi, appurato quale indirizzo più remunerativo digitare sulla tastiera, dopo essermi registrato con tanto di ID e password a prova di indovino, dovrei seguire le indicazioni per il versamento dei soldi da investire. Una volta eseguito il bonifico, sempre via Internet, entrerei in possesso di un conto cifrato o wallet (portamonete) dove inserire il mio gruzzolo virtuale. Avrei inoltre accesso costante al registro, o libro contabile pubblico (blocKchain) di tutte le monete emesse, vendute e acquistate nel mondo. E potrei eseguire negoziazioni, seguendo l'andamento delle quotazioni in alcune delle borse valori più importanti del globo.
Al momento, sembra che l'investimento speculativo prevalga di gran lunga su ogni altro impiego. Anche se i criptosoldi, almeno nelle intenzioni degli inventori, avrebbero dovuto sostituire la moneta legale per comprare prodotti e servizi. Mentre, per le aziende, avrebbero dovuto rappresentare un modo per finanziarsi: ovvero ottenere "vil" denaro, in alternativa all'emissione di azioni. Che dire: a questo punto non mi rimarrebbe che incrociare le dita, toccare ferro e quant'altro a portata di mano. Se fossi pio, accendere qualche cero, rigorosamente non virtuale, alla Madonna. Perché questa storia dei Bitcoins puzza lontano migliaia di miglia di stangata alla Madoff, il più grande illusionista del XX secolo. Anzi di tante stangate alla Madoff, almeno quante sono le monete virtuali.
Comunque sia, ditemi pure che sono all'antica, e pure un po' levantino, ma resto sempre della cara, vecchia, prosaica idea: io dare te moneta... tu prima mostrare cammello! Perciò è senza invidia né rimpianti che lascio ai più spregiudicati cantare a squarciagola quel motivetto che fa:
" The Bit goes on, the Bit goes on... drums keep pounding a rythm to the brain... la de da de, la de da de da..."
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Published on e-Stories.org on 01/01/2018.
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