Antonio Justel Rodriguez
DALLA FINESTRA
Carlitooosss, Carlooosss...!!!
Si, è ancora mia madre dalla finestra:
vedova improvvisa e pulitrice di moccio e sporcizia di ogni genere e portata,
Quella era lei, quella era mia madre;
...e se non sapessi che il suo respiro fu bruciato e anche le sue mani e la sua vita furono bruciate per allevarmi,
se non fossi sicuro che il vento del corpo mi ha strappato l'anima
avermi nei tuoi occhi...,
Oggi, costantemente e rimbombando dentro di me, questa voce non uscirebbe dicendomi:
Caino, Caino, cosa hai fatto con tua madre...???
“…andrai alla scuola, la migliore, e farai l’avvocato”, mi disse, prendendomi la mano,
piangere, soffocare e cadere quando tornavamo dal funerale di mio padre;
...e che peccato,
quale serpente di colori e di morte mi toccò sulla spalla quando ero avvocato,
In quale palude d'oblio sommersi il mio sfolgorante trionfo con la legge
e ho usurpato e usurpato le mie ore del suo illusorio splendore,
Che sciocchezza, gran Dio! che vile tradimento, che calamità e che, che nero complotto!
... Tremo e brucio di freddo, di paura e di solitudine, muoio, mamma;
... ti ricordi ? su quella barella di gomma verde e a quadretti,
mano nella mano giocavamo a ludo e a dama la domenica pomeriggio;
Ti amo, ti amo e ti amerò sempre, sempre, mamma...!
…eppure continua, continua e continua ovunque tu sia e non guardare fuori:
Adesso la domenica non vengono, non esistono;
e poi, se ci ammazzano, questo mio lumpen non gli dà la minima importanza;
no, non venire mamma, non venire dall'altra parte
Non guardare più nemmeno fuori dalla finestra della mia vita,
Non avvicinarti e non chiamarmi, mamma, non voglio vedermi,
No, non farti vedere, no, tesoro, no, per favore, tesoro, non farlo e non vedermi,
No, non tornare mai più.
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Antonio Justel/Orione di Pantheseas
https://oriondepanthoseas.com
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Published on e-Stories.org on 05/09/2024.