Mauro Montacchiesi

LANCILLOTTO E GINEVRA

Lancillotto e Ginevra

 

La mia mente torna ai banchi di scuola

nel riverbero di già remote lezioni.

Oscilla una memoria

tra le stille della bruma degli anni.

Tuttora mi opprime,

quella reminiscenza,

una canto che era caduto nell’oblio.

Eroi di fiabe erano allora,

nel mito,

erano avvolte figure,

in un universo in cui

invincibili sembravano,

l’amore e il coraggio.

Ma con grigi capelli,

oggi constato che

il loro amore risplende,

nel ricordo,

simile a un incendio che,

immortale,

non si spegne mai.

Un amore che sfida

la morte,

la distanza,

il tempo.

Nelle tenebre della vita,

è un luminoso faro.

A Camelot,

nelle sue sale cupe,

in cui superbi e splendenti

i vessilli ondeggiano,

benché divisi,

si intessono due anime,

quando c’è il sole,

oppure la luna,

in un sentimento nascosto.

 

Il prode cavaliere,

Sir Lancillotto,

uomo di grande decoro,

e di vigore,

in una dolce battaglia

imprigionato,

cade.

E’ una bellezza reale,

Ginevra,

una gemma,

su un soglio dorato,

che le sue pupille

sovente sofferma

su quelle di lui,

con un sentimento muto,

ma lo stesso eloquente.

Così brillante,

vietato,

avvampa il fuoco,

sotto lo sguardo del mondo.

Una promessa silente

è ogni occhiata scambiata,

un universo,

racchiuso in pochi attimi.

I loro cuori,

in appuntamenti celati,

si librano in cielo,

più in là del regno

delle stelle,

del sole.

Con fili d’acciaio

l’obbligo li vincola,

e di nuovo,

li accomuna il tormento.

Infrangerebbero il patto,

fedeltà ad Artù,

con i segreti mormorati,

dal profondo,

a ogni sguardo.

Nella penombra dei giorni,

nelle controversie dell’anima,

tenui spasimi si intrecciano,

 e occhiate.

Quelli che non capiscono,

distanti siano

da qualsiasi opinione,

e simile alla brezza,

lieve,

il loro spirito voli via.

Però,

tesse la sua tela,

il fato beffardo,

e la sua sfida più ardua,

affrontar deve,

l’amore proibito.

Conservato mistero,

è qualunque

trafugata tenerezza,

e universo rifiutato,

ogni vocabolo

mai pronunciato.

Gli amanti trovano rifugio,

tuttavia,

nel dolore,

e la loro eternità,

nell’utopia,

così la vivono.

Ma indistruttibile è

l’eterno amore,

pure nell’addio,

perché la tempesta sfida,

e il tempo.

Eppure,

con mano spietata,

il fato lacera la relazione

che tentano di intrecciare.

Non potrebbe mai

realmente opporsi

il loro sentimento.

Non possono

non dividersi,

così,

è il dolore

di una vicenda

colma di sogno.

Una passione

talmente lucente

per le anime di Ginevra

e di Lancillotto,

ma inutilmente vissuta.

Eternamente saranno,

due cuori intrecciati,

nell'amplesso dei ricordi.

La loro storia,

è così che diventa leggenda.

Un infinito canto d'amore,

un sole che

immortale risplende.

 

 

 

 

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Published on e-Stories.org on 08/12/2024.

 
 

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