Lancillotto e Ginevra
La mia mente torna ai banchi di scuola
nel riverbero di già remote lezioni.
Oscilla una memoria
tra le stille della bruma degli anni.
Tuttora mi opprime,
quella reminiscenza,
una canto che era caduto nell’oblio.
Eroi di fiabe erano allora,
nel mito,
erano avvolte figure,
in un universo in cui
invincibili sembravano,
l’amore e il coraggio.
Ma con grigi capelli,
oggi constato che
il loro amore risplende,
nel ricordo,
simile a un incendio che,
immortale,
non si spegne mai.
Un amore che sfida
la morte,
la distanza,
il tempo.
Nelle tenebre della vita,
è un luminoso faro.
A Camelot,
nelle sue sale cupe,
in cui superbi e splendenti
i vessilli ondeggiano,
benché divisi,
si intessono due anime,
quando c’è il sole,
oppure la luna,
in un sentimento nascosto.
Il prode cavaliere,
Sir Lancillotto,
uomo di grande decoro,
e di vigore,
in una dolce battaglia
imprigionato,
cade.
E’ una bellezza reale,
Ginevra,
una gemma,
su un soglio dorato,
che le sue pupille
sovente sofferma
su quelle di lui,
con un sentimento muto,
ma lo stesso eloquente.
Così brillante,
vietato,
avvampa il fuoco,
sotto lo sguardo del mondo.
Una promessa silente
è ogni occhiata scambiata,
un universo,
racchiuso in pochi attimi.
I loro cuori,
in appuntamenti celati,
si librano in cielo,
più in là del regno
delle stelle,
del sole.
Con fili d’acciaio
l’obbligo li vincola,
e di nuovo,
li accomuna il tormento.
Infrangerebbero il patto,
fedeltà ad Artù,
con i segreti mormorati,
dal profondo,
a ogni sguardo.
Nella penombra dei giorni,
nelle controversie dell’anima,
tenui spasimi si intrecciano,
e occhiate.
Quelli che non capiscono,
distanti siano
da qualsiasi opinione,
e simile alla brezza,
lieve,
il loro spirito voli via.
Però,
tesse la sua tela,
il fato beffardo,
e la sua sfida più ardua,
affrontar deve,
l’amore proibito.
Conservato mistero,
è qualunque
trafugata tenerezza,
e universo rifiutato,
ogni vocabolo
mai pronunciato.
Gli amanti trovano rifugio,
tuttavia,
nel dolore,
e la loro eternità,
nell’utopia,
così la vivono.
Ma indistruttibile è
l’eterno amore,
pure nell’addio,
perché la tempesta sfida,
e il tempo.
Eppure,
con mano spietata,
il fato lacera la relazione
che tentano di intrecciare.
Non potrebbe mai
realmente opporsi
il loro sentimento.
Non possono
non dividersi,
così,
è il dolore
di una vicenda
colma di sogno.
Una passione
talmente lucente
per le anime di Ginevra
e di Lancillotto,
ma inutilmente vissuta.
Eternamente saranno,
due cuori intrecciati,
nell'amplesso dei ricordi.
La loro storia,
è così che diventa leggenda.
Un infinito canto d'amore,
un sole che
immortale risplende.
All rights belong to its author. It was published on e-Stories.org by demand of Mauro Montacchiesi.
Published on e-Stories.org on 08/12/2024.
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